Un aeroporto nel bosco
Non molto lontano dalla sede della Storga, vicino al corso d’acqua limpida, senza nessun cartello di “Lavori in corso”, è sorto nel giro di poco più di un giorno un piccolo aeroporto. Ancorato al tronco di un salice bianco, con il suo inconfondibile colore marroncino, dato dall’impasto di legno morto, collosa saliva e un pizzico di fango, ecco il nido dei calabroni.
L’incessante lavoro di questi imenotteri carnivori risulta stranamente silenzioso data l’altezza del nido e la distanza dal sentiero. Sappiamo che solo le femmine sono dotate del pericoloso pungiglione e che lo usano più e più volte, essendo retrattile.
Dalla pista di partenza si alzano numerosi esemplari (in agosto, un nido di dimensioni normali può raggiungere i 1.000 individui) per le loro missioni di caccia, da cui rientrano atterrando nella parte inferiore dell’involucro.
Il bosco, nella sua apparente staticità, si arricchisce anche di questa misteriosa e affascinante presenza.